La crisi finanziaria mondiale, la crescente complessità dei rapporti finanziari e le politiche unitarie recentemente adottate dalla Banca Centrale Europea in relazione alla gestione dei cosiddetti NPL (non perfoming loans) hanno contribuito, da un lato, ad aumentare il contenzioso bancario e, dall’altro, a portare il rapporto tra le parti del mercato finanziario ad un punto critico.

Non è più possibile negare dignità scientifica alle peculiarità sottese alla relazione bancaria che ne determinano l’unicità all’interno del complesso panorama dei rapporti contrattuali, individuando nella necessarietà dell’elemento fiduciario e nella estrema fragilità i due caratteri fondamentali del rapporto banca-cliente.

I tribunali italiani sono ormai oberati di cause di natura bancaria dal carattere estremamente tecnico, a cui spesso non si è in grado di dare risposta in tempi certi e ragionevoli. Problematiche, queste, che si acuiscono se relazionate al tessuto imprenditoriale nazionale, rappresentato per la stragrande maggioranza da PMI che, sempre più spesso, non possono permettersi gli effetti collaterali di un procedimento giudiziale lungo e dispendioso.

In questo quadro generale, le soluzioni alternative della gestione della lite individuate dal legislatore non sembrano aver risolto il problema relativo alla mole ed ai tempi del contenzioso bancario. In particolare, lo strumento della mediazione (obbligatoria per la materia bancaria) così come previsto dal legislatore si è rivelato nella prassi inadeguato a rispondere con efficacia ed efficienza alle peculiarità delle controversie bancarie, finendo così per rappresentare un ulteriore aggravio in termini di costi e tempi processuali (tale aspetto sarà oggetto di particolare indagine in un ulteriore contributo).

Dagli stessi protagonisti del sistema bancario (su tutti Banca d’Italia) è avvertita la sempre maggiore necessità di un’analisi seria del fenomeno e di una soluzione efficace studiata ad hoc, tesa a contrastare gli effetti dirompenti di un simile contenzioso sul sistema giustizia e sull’economia reale del Paese.

La convinzione è che l’origine del problema del contenzioso bancario sia da ricondurre alle modalità di gestione del rapporto banca-cliente. Occorre quindi anzitutto analizzare nello specifico i problemi sottesi alla relazione e alla gestione delle relative dispute in un’ottica teorica e (soprattutto) pratico-applicativa, focalizzando l’attenzione proprio su quell’aspetto, troppo spesso ignorato, che è rappresentato dal contenzioso giudiziale che origina dal rapporto banca-cliente. Sono questi gli elementi che hanno spinto il Laboratorio Un Altro Modo a indagare le specificità di tale contenzioso, al precipuo scopo di individuare i contorni di quello sforzo scientifico e innovatore che si ritiene fondamentale per garantire una gestione della relazione bancaria che possa dirsi “sana” e improntata alla efficace prevenzione della crisi del rapporto.